Perché il bilinguismo?
È stato osservato che i bambini bilingui hanno migliori capacità di controllo esecutivo, cioè una maggiore capacità di attenzione, di distinguere tra task diversi, di gestire le distrazioni e input diversi, lo sviluppo di queste capacità è una delle fasi più importanti dello sviluppo cognitivo del bambino e una delle prime capacità che deteriorano con l’età. Sopra tutto se il bilinguismo viene introdotto in tenera età contribuisce in maniera decisiva a favorire un rapporto molto più evoluto con la realtà semantica del linguaggio. In effetti, il bilinguismo, non solo stimola un rapporto complesso e arricchente nei confronti delle costrizioni linguistiche grammaticali di una determinata lingua, ma propizia anche padronanza nella gestione delle categorie cognitive con cui il bambino costruisce i suoi rapporti emotivi e relazionali con il mondo reale.
Parlare quindi una seconda lingua o comunque esserne a contatto prima dei 5 anni, da al bambino la possibilità di sviluppare abilità, forme di pensiero e di espressione più sofisticate dei bambini monolingui. Il bambino riesce a capire il senso simbolico delle parole e a ragionare molto più velocemente. In conclusione, i bambini bilingui possiedono più strumenti per risolvere problemi, perché sono più abituati a pensare in una lingua quando ascolta parlare in un’altra, e quindi, riescono a differenziare ciò che è importante da ciò che non lo è.
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